In Sicilia a scuola senza banchi monoposto e con la mascherina, i presidi: "Gravi problemi di spazio"
«Se al Nord il problema principale riguarda la carenza di organico, al Sud il problema è il reperimento degli spazi. Al momento i banchi consegnati sono solo 200mila, sui due milioni e 400mila previsti (circa il 10%). Dalle segnalazioni, diverse difficoltà ci sono per gli enti locali in Sicilia e Calabria, alcune situazioni nel Lazio e, tante, in Campania, che però non è ancora partita». Così il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli. «Sappiamo che in alcuni istituti superiori, per esempio a Bergamo, una delle città maggiormente colpite dal Covid durante l’inizio dell’emergenza, si è preferito che gli alunni tenessero le mascherine anche seduti ai banchi. Del resto in diversi casi non è possibile rispettare il distanziamento e le disposizioni prevedono che, laddove sia così, le mascherine vadano indossate anche seduti al banco». «Nonostante l’inizio dell’anno scolastico sia stato scaglionato per i 717.000 studenti siciliani, sono tante le criticità che il Ministero dell’istruzione deve ancora risolvere. La maggior parte delle 831 scuole presenti in Sicilia sono a corto di personale tra docenti e Ata, è corsa contro il tempo per adeguare i locali dei 4 mila plessi scolastici alle esigenze di sicurezza imposte dal covid, mentre sono solo poche centinaia i banchi monoposto arrivati». Lo dice il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza. «Sebbene il Ministero continui a parlare di decine di migliaia di immissioni in ruolo - spiega - la realtà è che in questa prima fase mancheranno nelle nostre scuole moltissimi docenti. Avevamo chiesto un concorso straordinario per titoli destinato a docenti precari con almeno 36 mesi di servizio per garantire l’avvio del nuovo anno scolastico. Invece ci scontriamo con una situazione ben diversa e drammatica poichè i concorsi ordinari e straordinari ancora devono essere avviati. Mentre il nuovo sistema di reclutamento dei precari, le cosiddette Gps (Graduatorie provinciali per le supplenze), registra migliaia di errori che ne hanno paralizzato l’utilizzo».