"Da quando c'è stato questo maledetto virus, Viviana era molto turbata. È stata anche ricoverata. Ma era dolcissima, brava e non lasciava mai il bambino. Non lo abbandonava mai. Non lo dava a nessuno nemmeno a mia moglie. È stata tre mesi a a casa con noi con il bambino". Lo ha detto Letterio Mondello suocero di Viviana Parisi, 43 anni trovata morta nelle campagne di Caronia sabato scorso.
"Non so come spiegare che sia stata a Sant'Agata di Militello - aggiunge - forse per fare rifornimento e comprare le sigarette, ma non conosceva nessuno lì".
"Non ho paura che mio figlio Daniele venga coinvolto nelle indagini - sottolinea Letterio Mondello - perché non ha fatto niente. È una bravissima persona, e ora sta malissimo. Io ho un’idea di questa vicenda, ma non dico niente. Viviana era una ragazza dolcissima che andava d’accordo con il marito e lui altrettanto con lei. Non fuggiva da nessuno".
La famiglia di Viviana Parisi, parte lesa nell’inchiesta per la morte della dj di origini torinesi di 43 anni, ma residente a Venetico, ha nominato due legali per rappresentarla - gli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello - e un proprio consulente, la dottoressa Pina Certo.
All’obitorio dell’ospedale 'Papardo' di Messina, nel tardo pomeriggio è stata eseguita l'autopsia che servirà a chiarire le cause e l’orario della morte della donna. La Procura di Patti ha nominato come periti il medico legale Elena Ventura Spagnolo e la professoressa Daniela Sapienza. I due esperti saranno supportati da un terzo professionista, l'entomologo forense Stefano Vanin.
"C'è la speranza dei familiari di ritrovare il bambino, questo è il desiderio della famiglia Mondello, quello di poter riabbracciare Gioele". A dirlo l’avvocato Pietro Venuti, legale della famiglia Mondello fuori dalla camera mortuaria dell’ospedale Papardo.
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