La Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio di Luca Sammartino, deputato regionale di Italia Viva, con l’accusa di corruzione elettorale. Il Gup Luigi Barone ha fissato per il 17 settembre l’udienza preliminare. Insieme con il politico catanese è stato richiesto il rinviuo a giudizio per altri sei indagati: Sebastiano "Nuccio" Anastasi, Giuseppe Musumeci (ex consigliere comunale di Catania), Giuseppe Damiano Capuano (consigliere della seconda circoscrizione etnea), Salvatore Capuano, Salamone Antonino Nino Rizzotto (assessore comunale a Mascalucia) e Alfredo Scozzarella (ex consigliere comunale a Caltagirone). Le indagini sono state eseguite dal sostituto procuratore Fabio Saponara, coordinati dai pm Fabio Regolo e da Agata Santonocito. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di corruzione elettorale. Sammartino, in particolare - si legge nella richiesta di rinvio a giudizio - è indagato "quale referente locale del Partito Democratico e candidato alla Camera dei Deputati alle elezioni per il rinnovo del Parlamento del 4 marzo 2018". Il deputato avrebbe promesso utilità in favore di alcuni sostenitori "per ottenere voti in proprio favore e in favore del partito democratico e della propria compagna Valeria Sudano, candidata poi risultata eletta al Senato della Repubblica alle elezioni politiche del 2018". Valeria Sudano, senatrice di Italia Viva, non è indagata. «Dimostrerò mia totale estraneità Sono sereno», dice Sammartino. «Grazie alle memorie difensive che ho depositato - aggiunge - già i capi di imputazione sono passati da 11 a 6. Gli altri 5 sono stati stralciati con richiesta di archiviazione. Sono certo che anche davanti al gup emergerà chiaramente la verità e cioè l’insussistenza dei fatti contestati. Sono fiducioso nel lavoro della magistratura a cui va il mio rispetto per la funzione che svolge all’interno delle istituzioni democratiche».