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Coronavirus, movida sotto accusa. L'infettivologo: "Giovani irresponsabili, non è liberi tutti"

Coronavirus

I nuovi positivi sono molto di più i 40enni che gli over 60 e aumentano i focolai. È quanto emerge nel bilancio settimanale dell'Istituto superiore di sanità. Per Carmelo Iacobello, direttore dell’Uoc di Malattie Infettive dell’ospedale Cannizzaro a Catania, le ragioni, spiegate in un articolo di Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola, più che scientifiche, sono di carattere sociale.

"Mentre le persone anziane sono ancora attente al rischio sanitario ai i protocolli anti-Covid, dopo la fase 2 dell’emergenza nei più giovani è passato il messaggio 'libera tutti'. Chi frequenta i luoghi della movida, a cominciare dalle discoteche, dove il distanziamento fisico è un’utopia, ha abbassato il livello di guardia sottovalutando il pericolo, ed ecco il risultato".

"Il virus - aggiunge poi - ha più difficoltà a sopravvivere sotto l’azione dei raggi ultravioletti. Ma se i protocolli sanitari, dall’uso della mascherina in luoghi affollati al distanziamento interpersonale un metro, fino al semplice lavaggio delle mani vengono sistematicamente ignorati, allora non c’è caldo che tenga. Bisognerebbe tornare alla percezione del rischio che c’era prima della fase 2 dell’emergenza, e alla svelta".

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