Protestano i sindacati per il numero ridotto di personale utilizzato dalla società Gh che gestisce i servizi handling nello scalo Falcone Borsellino. I voli sono già al 60% ma il personale, secondo quanto affermano i sindacati, restano a casa in cassa integrazione. Le segreterie regionali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl trasporto aereo e Legea Cisal ritengono «inaccettabile il comportamento assunto dalla società Gh che continua fino ad oggi ad immettere in servizio meno personale rispetto a quello operativamente necessario il che rappresenta uno schiaffo non solo alle condizioni economiche e alla abnegazione dei lavoratori ma soprattutto un mancato rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro oltre al non riconoscimento dello spirito di
sacrificio e di attaccamento mostrati da sempre dai lavoratori».
Secondo quanto affermano i sindacati più volte in questi ultimi giorni e soprattutto nei fine settimana si sono verificati
"disagi e attese da parte dei passeggeri per il ritiro dei bagagli". «La situazione in cui versano i lavoratori è drammatica - aggiungono i sindacati -. Infatti, dallo scorso 16 marzo, tutto l’organico di GH Palermo si è visto nei fatti ridurre le proprie entrate mensili a circa 700 euro al mese che al netto delle utenze e della spesa, non sono neanche sufficienti per mettere la benzina necessaria a raggiungere dalla propria abitazione il posto di lavoro».
Dalla Gesap fanno sapere che «stiamo seguendo la vicenda. La società di gestione dell’aeroporto internazionale di Palermo Falcone Borsellino tiene molto alla pace sociale, soprattutto in un momento in cui i voli sono tornati a crescere». Per il presidente di Gh Fabio Giambrone la società che ha chiuso in utile ha fatto di tutto per tutelare i lavoratori. «In queste quattro mesi - dice
Giambrone - la società ha garantito gli stipendi con fondi. La cassa integrazione l’Inps la sta pagando da qualche settimana. Quanto alle rivendicazione siamo nella fase 2 e siamo al 50%. In aeroporto c'è in servizio il personale necessario per garantire il servizio. Non possiamo certo fare il passo più lungo della gamba. La società è sana ed in attivo e sana deve restare. Ricordo ai sindacati che c'è la disposizione dell’Enac di caricare in stiva tutti i bagagli e che nelle cappelliere non si può portare più nulla. I bagagli sono così triplicati. Le consegne si sono rallentate perché nella stiva degli aerei ci vanno uno al massimo due operai».
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