Domenica 29 Dicembre 2024

Truffe, furti e 7 condanne ma a Santo Domingo faceva la bella vita: estradata latitante siciliana

Teresa Amante

Otto latitanti arrestati nei mesi scorsi a Santo Domingo ed estradati in Italia sono rientrati questa mattina all'alba nel nostro Paese con un volo che è atterrato a Fiumicino. L'operazione, coordinata dal Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia (Scip), si sarebbe dovuta concludere già a marzo ma a causa dello scoppio della pandemia di coronavirus è stata ritardata. Gli otto latitanti - sette uomini e una donna con alle spalle diverse storie criminali - devono scontare reati che vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso alle truffe agli anziani, dal traffico internazionale di droga alla bancarotta fraudolenta, con pene che oscillano dai circa 4 anni agli oltre 13 di reclusione. L'arresto degli 8 è avvenuto dopo mesi d'indagine congiunta tra la sezione italiana e quella di Santo Domingo dell'Interpol. Tra questi c'è Teresa Amante, di origini siciliane, l’unica donna, ma con la pena più lunga da scontare. Ha 57 anni ed è stata condannata in sette procedimenti in diverse città (Genova, Roma, Palermo, Rapallo, Albenga) per i reati di truffa aggravata, estorsione e furto per oltre 13 anni di reclusione: provvedimento in carico alla Squadra mobile di Genova. Camaleontica e spregiudicata, è specializzata nel furto di gioielli e soprattutto nel raggirare anziane vittime, donne per lo più ultra 80enni, in qualche caso con deficit fisici o cognitivi, che derubava dei risparmi di un’intera vita. L'operazione è il risultato di mesi di attività svolte sia in Italia sia all'estero dagli uomini dello Scip guidati dal direttore della Polizia criminale Vittorio Rizzi: analisi di migliaia di informazioni recuperate nelle ordinanze di custodia cautelare, sentenze di condanna, fascicoli delle diverse forze di polizia, che sono servite a ricostruire la vita e la rete di relazioni dei latitanti. I buoni rapporti tra gli uomini dell'Interpol Italia e i colleghi della Repubblica Dominicana hanno fatto il resto, consentendo che non fosse vanificata la maxi operazione a causa del blocco degli spostamenti in tutto il mondo imposto a marzo dall'emergenza coronavirus. Tra gli arrestati c'è poi Oliviero Zilio, 67enne imprenditore edile padovano ex vicepresidente del Padova Calcio, condannato ad oltre 4 anni per bancarotta fraudolenta e reati finanziari: ha costruito un resort a circa 60 km da Santo Domingo, dove viveva e dove è stato fermato. Salvatore Vittorio, 55enne napoletano condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso è invece legato al clan Contini ed è stato arrestato a Los Caballeros mentre portava i figli a scuola. Un altro degli arrestati è Luca Finocchiaro, 43enne di Latina, considerato a capo di un'organizzazione criminale dedita all'importazione in Italia di cocaina: a Santo Domingo gestiva un ristorante. Sempre per droga è stato arrestato Luigi Capretto, 50enne napoletano, condannato ad oltre 8 anni. Sei sono invece gli anni che deve scontare Salvatore Galluccio, 52 anni, ricercato per i reati di contraffazione, ricettazione e traffico di stupefacenti. Gli ultimi due arrestati sono Sergio Cerioni, 64enne marchigiano con una condanna a circa 4 anni per associazione finalizzata al traffico di droga, e Alessandro Levi, 63enne originario di Brescia condannato per bancarotta fraudolenta e una condanna a 6 anni di reclusione.

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