Giovedì 19 Dicembre 2024

Azione giudiziaria contro l'Anas, Musumeci: "Pool di avvocati quantificherà danni per la Sicilia"

Il governo Musumeci ha affidato a un pool di avvocati il compito di redigere una relazione per quantificare i danni economici e di immagine che l'Anas ha procurato all'isola per non avere portato a termine alcuni cantieri ritenuti strategici e fondamentali. "Il 15 giugno il gruppo ci darà l'esito del lavoro e noi procederemo di conseguenza giudizialmente nei confronti di Anas", dice il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in conferenza stampa. "L'Anas per noi è una zavorra: qui ha consacrato il suo fallimento, la sua incapacità. La sua condotta è disarmante, riescono a prendere in giro tutti", ha aggiunto, annunciando che ha l’intenzione di portare in tribunale l’Anas e chiedere un risarcimento dei "danni economici e di immagine" per le "gravi inadempienze e i gravi ritardi" nella realizzazione delle opere infrastrutturali. Differenze tra Anas nazionale e regionale? "Nessuna, sono inefficienti entrambe, ma non è possibile che la mia regione venga trattata come una terra coloniale. Ora saranno guai per loro sul piano legale. E’ venuto meno il rapporto di fiducia con l’Anas e non escludiamo di mettere in discussione anche l’accordo quadro". Il governatore che non nasconde l’amarezza e la rabbia per i ritardi in lavori cruciali, come quelli per la riapertura del viadotto Himera, lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania, impercorribile da cinque anni dopo un cedimento strutturale. "Ci sono decine di cantieri aperti presenziati da 2-3 operai mentre noi da anni ripetiamo che danni bisognerebbe dotare i cantieri delle maestranze necessarie, lavorando anche di notte". Altra "vergogna" la strada statale 640 Caltanissetta-Agrigento o la strada statale 121 e 189, la Palermo-Agrigento: "Sono due esempi di cantieri affidati all’Anas che, nonostante le sollecitazioni della Regione, continua a fare orecchie da mercante. Non è pensabile accampare ogni volta scuse, non è concepibile questa condotta da parte di un’azienda che ha fatto la storia della viabilità in Italia". Il governo Musumeci chiede poi allo Stato poteri commissariali per tre anni con lo scopo di realizzare dieci opere pubbliche ritenute strategiche, adottando il 'modello Genova'. "Abbiamo posto più volte l’argomento alla cabina di regia della Conferenza delle Regioni, il premier ogni volta ha evitato di affrontare il tema - ha affermato Musumeci - Non chiediamo di applicare il 'metodo Morandi' per tutte le opere, ma per dieci opere che mettono in modo circa un miliardo di euro: dai 30 milioni della cittadella della cultura a Messina ai 700 milioni della Ct-Rg. Ci dica il governo centrale perché a Genova è possibile ricostruire un ponte in un anno, sul cui significato tutti ci siamo riconosciuti, e perché la stessa cosa non possa avvenire in una regione che ha un alto tasso di povertà, una dotazione infrastrutturale fra le ultime in Italia e tempi di realizzazione di 8-10 punti superiore alla media nazionale. Non stiamo chiedendo la luna o il dolce: siamo al pane".

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