In Alto Adige da oggi pomeriggio, al più tardi da domani mattina, entrerà in vigore la legge provinciale sulla 'fase 2', «ovvero la ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali». Il governo, però, questa mattina ha impugnato il provvedimento.
Quest'ultimo prevede che da domani possono riaprire le attività produttive industriali, artigianali e commerciali. L’11 maggio è la volta dei servizi alla persona e di quelli di ristorazione e somministrazione alimenti e bevande, nonché delle attività artistiche e culturali compresi musei, biblioteche e centri giovani. Dal 25 maggio riaprono invece le strutture ricettive e gli impianti a fune. I servizi di assistenza all’infanzia potranno riprendere dal 18 maggio con gruppi ridotti, da domani invece già i servizi sociali. La programmazione del servizio di trasporto pubblico è disposta dall’assessore competente con servizi modulati assicurando quelli essenziali. I sindaci e le sindache possono adottare misure più restrittive.
La Provincia Autonoma di Bolzano si stacca, quindi, da quanto previsto dal Governo nazionale in merito alle riaperture delle attività dopo la fase emergenziale legata alla pandemia di coronavirus. Il disegno di legge 52/20 è stato approvato dal Consiglio provinciale altoatesino nel cuore della notte dopo una lunga maratona con 28 voti a favore, un voto contrario e 6 astensioni. Prima riaperture da oggi pomeriggio dopo gli adempimenti ma la Provincia consiglia di riaprire le attività da domani.
Con quattro articoli e in circa 50 pagine, la legge fissa modi e tempi della ripartenza. Nell’articolato vi sono le norme generali a cui tutti si devono attenere in particolare nel settore delle attività economiche. Negli allegati sono dettagliatamente descritti tutti i protocolli di sicurezza concordati con le parti sociali. Di seguito una sintesi delle misure più importanti.
Gli spostamenti, all’interno del territorio provinciale e nel territorio trentino, sono liberi, mentre quelli verso altre regioni sono consentiti per ragioni di lavoro, di salute, di assoluta urgenza e per tutti gli altri motivi previsti dalla normativa statale. Se Austria e Svizzera lo consentiranno, sarà possibile varcare i rispettivi confini. Restano chiuse le scuole e le università.
«Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure, abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo e la Provincia vuole affrontare questa 'Fase 2' all’insegna dell’applicazione della sua autonomia». Il governatore altoatesino Arno Kompatscher (Svp) ha commentato così l’approvazione avvenuta nel corso della notte della legge che determina la ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali in Alto Adige a seguito dell’emergenza Covid-19.
Appena sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione - è prevista per il pomeriggio di oggi - la legge entrerà subito in vigore. «L'impatto di questa crisi sarà nettamente superiore alla crisi finanziaria del 2008 ed è quindi necessario consentire nuovamente la ripartenza della vita sociale ed economica in una 'modalità sicura'», ha aggiunto Kompatscher.
"Prendo atto che la Provincia Autonoma di Bolzano ha inserito nella sua legge che si adeguerà alle linee guida nazionali ed è un segnale di grande responsabilità. Tuttavia, poiché ha deciso di aprire ugualmente alcune attività commerciali pur in assenza delle linee guida sul lavoro, il governo non può fare altro che impugnare il provvedimento, limitatamente alle parti in contrasto con le regole sulla sicurezza sul lavoro". Lo annuncia il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.
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