«Ferma restando l’assoluta necessità di far leva sul senso di responsabilità dei singoli cittadini, il quadro complessivo delle misure adottate (in materia di spostamenti delle persone, ndr) impone di trovare un punto di equilibrio tra il primario obiettivo di salvaguardare la salute pubblica, da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e, più in generale, con il distanziamento interpersonale e ogni altra forma di protezione individuale, e l’esigenza di contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini». E’ quanto viene raccomandato in una direttiva inviata dal Viminale ai prefetti con riferimento alle misure di contenimento del contagio da coronavirus valide da domani per la cosiddetta fase 2. «In questo ambito - sottolinea il documento, firmato dal capo di gabinetto Matteo Piantedosi - la valutazione dei casi concreti dovrà essere affidata ad un prudente ed equilibrato apprezzamento che, nella prioritaria considerazione delle specifiche finalità sanitarie sottese alle predette, essenziali misure, conduca ad un’applicazione coerente delle disposizioni contenute nel Dpcm in parola». La direttiva riepiloga nel dettaglio tutte le misure su spostamenti, attività motoria e sportiva, cerimonie funebri, attività commerciali, servizi di ristorazione, attività produttive, etc: si consiglia di consultare regolarmente le sezioni faq dei siti del governo e del ministero ("in costante aggiornamento") e si fa «riserva di fornire ulteriori chiarimenti e precisazioni in merito alle modalità di attuazione delle misure» in questione.