Diciassette canali Telegram, che hanno diffuso on line copie pirata di giornali e libri, sono stati sequestrati dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di fiannza di Bari, su disposizione del procuratore aggiunto Roberto Rossi.
La procura ipotizza i reati di riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo a un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d’autore nei confronti di persone in corso di identificazione. Il sequestro è stato notificato a cinque rappresentanti legali della società che gestisce Telegram e all’Agcom.
Migliaia di file in formato pdf sono stati sottratti dai sistemi informatici di numerose società editrici di riviste, giornali e libri protetti da misure di sicurezza. Il materiale è stato poi riversato illecitamente su numerosi canali Telegram, per consentire una tanto capillare quanto abusiva diffusione in chiaro di migliaia di riviste, giornali e libri.
Alla guardia di finanza è stato dato mandato di contattare i responsabili di Telegram per inibire i canali che hanno consentito di immettere in rete le copie pirata.
L’inchiesta è nata dalla denuncia della Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali), presentata il 10 aprile all’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), che aveva chiesto l’intervento dell’autorità giudiziaria, per una più incisiva azione di contrasto al fenomeno della pirateria digitale.
(AGI)
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