Coronavirus, è in Sicilia con novanta passeggeri il treno partito da Milano: stop ai viaggi notturni
Il treno partito ieri sera da Milano e diretto in Sicilia ha superato lo Stretto con a bordo novanta persone. A Messina è arrivato lo stop per consentire i controlli da parte delle forze dell'ordine. Intanto dai controlli condotti dalla Polfer emerge che non c'è stata una corsa al rientro come la scorsa settimana, nonostante la chiusura di negozi e diverse aziende e la possibilità lasciata dal decreto Conte di rientrare al proprio domicilio o residenza. Ieri sono state controllate 3957 persone (con 18 denunciati), senza nessun picco rispetto agli ultimi giorni. Sui treni viene mantenuta la distanza di sicurezza grazie al fatto che si può salire solo dotati di biglietto e che vengono venduti solo quelli per i posti disponibili tenuto conto della distanza di sicurezza. «Dalle società del trasporto ferroviario nazionale riceviamo le rilevazioni sul numero di coloro che si sono spostati da tutto il nord a tutto il sud negli ultimi due venerdì. Possiamo affermare che non c'è stato nessun esodo, nè ieri, nè la scorsa settimana, in quanto il numero di persone che da tutto il nord ha raggiunto tutte le destinazioni del sud con i treni è pari a qualche centinaio in totale": lo scrive su Facebook il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli. «Il governo ha garantito e sta attuando le misure che consentono alle persone di spostarsi esclusivamente per esigenze lavorative inderogabili o per motivi sanitari urgenti e improcrastinabili. Resta quindi forte la raccomandazione di evitare in tutti i modi gli spostamenti non urgenti o vitali. Ad esempio, è assolutamente da evitare la partenza da una regione all’altra per incontrare familiari o amici che abitano altrove. Questa azione costituisce un grave pericolo per se stessi e per le persone amate ed è un serio rischio anche per tutti coloro che stanno rispettando le indicazioni del governo, rimanendo a casa propria», aggiunge. TRENI NOTTURNI. Da questa sera i treni notturni non saranno più disponibili. Lo comunica il Ministero delle infrastrutture e trasporti, alla luce del decreto firmato ieri dalla ministra delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, relativo alla riduzione dei treni ordinari a lunga percorrenza. Al fine di contrastare e contenere l'emergenza sanitaria da Coronavirus - prosegue la nota - il Mit sta progressivamente razionalizzando l'offerta in accordo con gli operatori sanitari, in considerazione del Dpcm dell'11 marzo. IL PIANO DELLA REGIONE. Intanto gli uffici di palazzo d'Orleans pensano a un piano per limitare la circolazione dei treni. Stop al 60% di quelli regionali è la misura sulla quale starebbe lavorando l'assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, come ulteriore provvedimento per contenere i contagi da coronavirus. L'eventuale decisione sarà assunta in raccordo col governatore Nello Musumeci. Il portavoce M5S alla Camera e membro della Commissione Trasporti, Luciano Cantone, stamattina ha dichiarato di non essere d'accordo con l'assessore Falcone che voleva fermare il treno partito ieri sera dal Nord Italia e diretto in Sicilia, ricordando "che i treni per il servizio pubblico devono essere garantiti, e comunque sono già stati rimodulati senza dimenticare che chiunque rientri nella propria residenza da regioni diverse, anche in treno, ha l’obbligo di darne comunicazione sulle apposite piattaforme informatiche e di mettersi in quarantena". "Il Dpcm non impedisce alle persone di rientrare nelle proprie abitazioni, anche in considerazione della chiusura di tanti cantieri soprattutto al Nord, non mi sembra opportuno - prosegue - che un membro del governo regionale alimenti la 'caccia all’untore', quando dovrebbe lavorare per garantire di concerto con le Prefetture siciliane gli adeguati controlli ai flussi in entrata e sul territorio".