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Coronavirus, da Milano due treni pieni per Sicilia e Puglia: “Fermate l’esodo!”

Passeggeri alla stazione centrale di Milano

Un'altra fuga verso il sud, anche se in misura minore rispetto a quanto successo una settimana fa. Ma ieri sera due treni da Milano verso la Sicilia e la Puglia erano pieni. Si tratta del Milano-Siracusa-Palermo delle 20,10 e del Milano-Lecce delle 20,50.

In Sicilia oltre 20mila persone tornate nei giorni scorsi si sono iscritte alla piattaforma online della Regione. Quasi la metà sono giovani e vengono dalla Lombardia. Ma adesso dalla Sicilia si leva un grido di allarme.

"Gli enormi sacrifici che gli italiani hanno accettato di compiere per fermare il coronavirus, rischiano di essere vanificati dalle zone d’ombra del Decreto #iorestoacasa come il mancato blocco dei treni - commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone -. Nelle ultime ore, infatti, sembra che sia ripreso il flusso di viaggiatori che lasciano le Regioni del Nord per raggiungere via rotaia il Mezzogiorno, un’emorragia che richiede divieti ancora più stringenti da Roma".

Sul caso è intervenuto il presidente della Regione Nello Musumeci che ha avuto un confronto con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e con il prefetto di Messina Carmela Librizzi per prendere iniziative e "per i necessari controlli sanitari sulle centinaia di passeggeri in arrivo dal Nord. Ho anche dato disposizione ai servizi sanitari regionali, d’intesa con l’assessore Ruggero Razza, ed alla nostra Protezione civile di verificare la provenienza dei passeggeri e il loro stato di salute. Intanto ho allertato le nostre guardie del Corpo forestale, che stanno convergendo su Messina. Serve la prudenza e la collaborazione di tutti, specie di chi è in arrivo. Non possiamo vanificare lo sforzo ed il sacrificio che sta compiendo in questi giorni la comunità siciliana

Pure Leoluca Orlando, che è anche presidente dell'Anci Sicilia chiede controlli: "Centinaia di persone, dimostrando spesso di non aver compreso la gravità della situazione, si stanno spostando dalle regioni del nord verso il sud. Al di là degli aspetti penali, si tratta di un comportamento comprensibile ma irresponsabile, che non serve a tutelare né la propria salute né quella dei propri cari. Anzi che mette a rischio la salute di tutti. Occorre evitare in tutti i modi i contatti ravvicinati (e sui treni questo è praticamente impossibile) ed occorre che queste persone vengano in qualche modo controllate prima ancora del loro arrivo in Sicilia. Per questo ritengo indispensabile che sia affidato all'Usmaf l'incarico di effettuare dei controlli a Villa San Giovanni, prima ancora che i treni e i passeggeri vengano imbarcati, essendo poi di fatto complicatissimo fare controlli dopo l'arrivo in Sicilia per la miriade di stazioni ferroviarie potenzialmente interessate."

Falcone invece lancia un appello al governo nazionale: "Si blocchino in giornata i treni per il Sud per chiudere così potenziali linee di contagio e garantire la tutela della salute della popolazione, dal personale viaggiante fino ai cittadini delle Regioni dove ancora il virus sembrerebbe darci il tempo di issare un argine. Da ieri in Sicilia - ricorda Falcone - il Governo Musumeci ha dimezzato le corse degli autobus pubblici e privati e delle navi traghetto, sospendendo le linee non essenziali. Non escludiamo, per quanto di nostra competenza, un’ulteriore stretta".

Voli fermi, i treni restano l'unica chance per tornare da parte dei giovani. Intanto, durante il viaggio verso la Sicilia venti persone sono scese a Paola, in Calabria, sono state identificate e obbligate all'isolamento domiciliare.

"Ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare", scrive su Facebook il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. In Puglia ieri si è registrato un balzo di 50 nuovi casi di pazienti positivi al coronavirus che ha portato i contagiati a 158. "Di nuovo ondate di pugliesi che tornano in Puglia dal nord. E con loro arrivano - scrive Emiliano - migliaia di possibilità di contagio in più".

"Avrete probabilmente esibito ai soldati alle stazioni le vostre legittime autocertificazioni sulla motivazione del vostro ritorno, spero che abbiate le mascherine e che teniate la distanza di un metro l'uno dall'altro in treno", prosegue il governatore. "In pochi giorni - ricorda il presidente - migliaia e migliaia di persone hanno fatto rientro in Puglia aggravando la nostra già drammatica situazione. Vi ricordo che appena arrivate dovete richiudervi in casa e che dovete stare lontani da genitori, fratelli, nipoti, amici, nonni e malati che rischiano di morire se contagiati". Emiliano ricorda l'obbligo di quarantena domiciliare per 14 giorni e di dichiarare la propria presenza sul sito della Regione Puglia.

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