"Ho incontrato tre volte a Milano Silvio Berlusconi mentre ero latitane". Lo ha detto il boss di Cosa nostra Giuseppe Graviano, già condannato all'ergastolo, deponendo in videoconferenza nel processo "'ndrangheta stragista", in cui è imputato, in corso di svolgimento a Reggio Calabria.
Graviano sta rispondendo alle domande del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo.
In una nota, il legale di Berlusconi Niccolò Ghedini afferma: "Le dichiarazioni rese quest'oggi da Giuseppe Graviano sono totalmente e platealmente destituite di ogni fondamento, sconnesse dalla realtà nonché palesemente diffamatorie".
E ancora: "Si osservi - prosegue - che Graviano nega ogni sua responsabilità pur a fronte di molteplici sentenze passate in giudicato che lo hanno condannato a plurimi ergastoli per gravissimi delitti. Dopo 26 anni ininterrotti di carcerazione - prosegue Ghedini - improvvisamente il signor Graviano rende dichiarazioni chiaramente finalizzate ad ottenere benefici processuali o carcerari inventando incontri, cifre ed episodi inverosimili ed inveritieri. Si comprende, fra l'altro, perfettamente l'astio profondo nei confronti del presidente Berlusconi per tutte le leggi promulgate dai suoi governi proprio contro la mafia. Ovviamente saranno esperite tutte le azioni del caso avanti l'autorità giudiziaria".
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