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Borsellino, la rabbia di Fiammetta. "Verità taciuta dai pm"

Fiammetta Borsellino

«Delusa e amareggiata perchè vedo che c'è una enorme difficoltà a fare emergere la verità». Lo ha detto Fiammetta Borsellino, parlando con i giornalisti e commentando la deposizione del consigliere del Csm Nino Di Matteo al processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio. A Messina sono indagati Annamaria Palma e Carmelo Petralia che con Di Matteo erano tra i pm di Caltanissetta che si occuparono della strage di via D’Amelio. «Non ho constatato da parte di nessuno - ha proseguito - la volontà di dare un contributo al di là delle proprie discolpe a capire che cosa è successo. Penso che nessuno di questi magistrati abbia capito niente di mio padre».

«Ci si riempie molto la bocca con la parola pool - è lo sfogo di Fiammetta Borsellino - ma io di pool non ne ho visto neanche l’ombra, perchè tutte le volte che a tutti i magistrati si chiede come mai non sapessero dei colloqui investigativi o sulle mancata audizione dell’ex procuratore Giammanco, cadono dalle nuvole». La figlia del giudice, presente per tutta l’udienza, incalza: «Io capisco che si possa arrivare dopo rispetto alle indagini che sono già state fatte ma - ha spiegato - questo non significa non potersi informare su quello che è stato fatto prima o fare integrazioni di indagini. Invece quello che sento dire sempre è di essere arrivati in un momento successivo e sembra che tutto quello che riguarda Scarantino, il depistaggio e le stragi sia avvenuto per virtù dello spirito santo».

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