Giovedì 19 Dicembre 2024

Coronavirus, il governo dichiara lo stato di emergenza: ecco dove sono stati i due turisti cinesi

Turisti all'hotel Palatino a Roma

Resta l'allarme dopo la verifica di due casi certificati di coronavirus in Italia. La coppia di turisti cinesi provenienti da Wuhan, che erano atterrati a Milano il 23 gennaio, poi si sono spostati a Parma e in altre città d’arte, fino ad arrivare a Roma martedì scorso. Nella Capitale si sarebbero spostati per il centro storico, visitando musei e luoghi d’interesse turistico. I due viaggiavano da soli, anticipando il resto della comitiva rintracciata dalla polizia vicino Cassino, dove era andata per una gita, e attesa sempre nello stesso albergo. Mercoledì sera la chiamata e l'arrivo dell’ambulanza del 118 che ha portato la coppia allo Spallanzani dove sono stati portati anche i tre inservienti che si sono occupati delle pulizie delle due camere. Ci sarebbero da rintracciare ancora altre persone venute a contatto con i turisti. Intanto parole rassicuranti giungono da un dipendente dell'albergo Palatino di via Cavour dove soggiornavano i turisti cinesi risultati positivi al Coronavirus. "L'albergo è aperto. Siamo lavorando regolarmente, siamo tranquilli. I due casi sono stati prontamente affidati all'ospedale Spallanzani", dichiara all'Ansa. "Al momento nessun dipendente è stato sottoposto ai controlli specifici - ha aggiungo -. Qualche cliente è andato via, gli altri si trovano tranquillamente in albergo. Non abbiamo paura". La comitiva cinese, di cui faceva parte la coppia ricoverata allo Spallanzani, è arrivata a Milano e avrebbe fatto tappa oltre che a Parma, anche a Verona. Poi dopo Roma ieri sono andati sulla costiera Amalfitana e avrebbero dovuto soggiornare a Cassino. Ma sono stati prelevati al casello e portati nella capitale. Intanto, stamattina, il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato di emergenza per 6 mesi e lo stanziamento di 5 milioni in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. Lo ha confermato il ministro Giuseppe Provenzano al termine della riunione.

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