Sei condanne in appello per un vasto traffico di droga sgominato dai carabinieri di Trapani e dal Ros di Palermo. Confermate le pene per i fratelli Gaetano e Michele Gregoli a 12 anni di reclusione, e per Emanuele Saglimbene a 9 anni e 4 mesi. Ridotte rispettivamente da 16 a 12 anni, da 14 a 10 e da 12 a 9 anni e 4 mesi, quelle per Salvatore Miceli (catturato in Venezuela dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani e dell’Interpol il 20 giugno 2009 dove si trovava latitante dal 2003 quando si era sottratto all’arresto nell’ambito dell’operazione «Igres» che aveva portato alla luce il traffico internazionale di tonnellate di cocaina), Mario Miceli e Michele Decina. Si tratta dell'operazione "Tierra-Drug war". Nonostante la detenzione in carcere Miceli continuava ad interagire con l’organizzazione criminale composta da sudamericani, palermitani e trapanesi, che organizzavano traffici internazionali di cocaina, importata dalla Colombia, e di cannabis indica, coltivata in piantagioni indoor, per finanziare l’importazione di cocaina. L’indagine condotta dal 2011 e conclusa nel 2015 da personale del Comando Provinciale di Trapani, in collaborazione con il Ros di Palermo, ha permesso di segnalare circa 40 persone, alcuni dei quali hanno optato per il rito abbreviato. Il 21 marzo 2018 il Tribunale di Palermo aveva condannato alcuni di loro a pesanti condanne, tra i 10 ed i 16 anni, tra i quali spicca il salemitano Miceli, già latitante e inserito nei primi 30 tra i più pericolosi d’Italia.