Venerdì 22 Novembre 2024

Caso Arata-Nicastri, sentito dai pm l'assessore Turano

L’assessore regionale alle Attività produttive Girolamo Turano è stato sentito in procura come «persona informata sui fatti» sul caso «Arata», faccendiere ed ex consulente sulle energie rinnovabili della Lega e ritenuto il socio in affari del re dell’eolico Vito Nicastri, ritenuto invece vicino al boss latitante Matteo Messina Denaro. I due sono stati arrestati nei mesi scorsi nell’ambito di una indagine su un giro di «mazzette» alla Regione per velocizzare il rilascio delle autorizzazioni ad alcuni impianti di energia rinnovabile. Diversi «non ricordo» e alcune incongruenze tra quanto emerso dalle risultanze investigative e quanto dichiarato dal politico e dai precedenti «testimoni» fin qui sentiti (tra cui il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e l’assessore al Territorio, Toto Cordaro). Domenico - Mimmo - Turano doveva infatti riferire ai pubblici ministeri sui suoi rapporti con l’ex consulente della Lega, Paolo Arata che - secondo i pubblici ministeri del capoluogo siciliano - «, si muoveva tra la burocrazia regionale, anche incontrando assessori e politici di vario livello».Turano è stato interrogato - per poco meno di due ore - dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dal sostituto Gianluca De Leo.Poche parole, da parte di Turano, alla fine e prima di lasciare il palazzo di giustizia: «Sono sempre stato contrario a quell'impianto che doveva sorgere a Calatafimi - ha detto - e per il resto ho confermato quello che avevo già dichiarato in commissione antimafia». Nei prossimi giorni i pubblici ministeri potrebbero sentire, sempre come persona informata sui fatti, anche l’assessore regionale all’Energia, Alberto Pierobon.

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