La II sezione d'Appello civile di Milano, ribaltando la sentenza di primo grado del 2018, ha condannato il Viminale a risarcire con 400 mila euro a testa i tre figli del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (ucciso dalla mafia nel 1982). La notizia è riportata oggi dal Corriere della sera.
In primo grado il ministero, che gestisce un "Fondo di rotazione per la solidarietà alla vittime dei reati di tipo mafioso" si era visto dare ragione quando chiedeva che a tale risarcimento venisse addebitato solo al boss condannato per la strage di Palermo (che risulta nulla tenente).
La sentenza si basa sul fatto che i figli, Nando, Rita e Simona, "in età ancora giovane abbiano subito gravi sofferenze in seguito alla tragica perdita del padre" in considerazione anche "dell'efferatezza del crimine" e della "risonanza mediatica".
Secondo il ministero dell'Interno, tramite l'Avvocatura dello Stato sosteneva che erano già maturati i tempi per la prescrizione decennale dell’azione civile, ritenendo che i tre figli del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa dovessero chiedere il risarcimento civile dei danni non patrimoniali solo al condannato boss Calogero Ganci e non avessero, dunque, diritto ad accedere al «Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso», istituito nel 1999 presso il Viminale.
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