Biagio Conte è arrivato a Bruxelles. Dopo 1.500 chilometri percorsi a piedi, il missionario laico della Missione Speranza e Carità che accoglie nelle sue comunità di Palermo oltre 1100 persone in difficoltà di ogni parte del mondo, è arrivato a destinazione: ha intrapreso il viaggio per parlare di veri diritti umani con eurodeputati di vari Stati. Adesso si trova in un convento francescano per riposare.
Fratel Biagio è partito da Palermo e con il traghetto è giunto a Genova per poi arrivare a piedi a Milano. Poi, sempre rigorosamente a piedi è andato in Svizzera, passando per la capitale Berna, successivamente ha percorso tratti in Germania, in Francia a Strasburgo dove ha incontrato il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, è andato nella sede Ue di Lussemburgo dove ha incontrato funzionari, ha percorso il Belgio ed è arrivato, dopo 116 giorni, a Bruxelles.
Biagio Conte, in questi giorni, ha parlato con vescovi, sacerdoti, emigranti italiani, politici, gruppi di preghiere. Il missionario, che porta i sandali aperti, ha i piedi spaccati a causa del freddo, ferite che ha fasciato con delle garze. Curerà le ferite e poi inconterà gli europarlamentari.
Dalla missione di Palermo su Facebook commentano: "Fratel Biagio è arrivato a Bruxelles nella serata di ieri 1 novembre festività di Tutti i Santi. Cercheremo di condividere con voi i passi dei prossimi giorni in questa città capitale del Belgio e sede del Parlamento Europeo. Grazie a Dio ieri ha ricevuto una bella accoglienza presso il convento dei Francescani della città. Ci ha contattati e ci ha inviato un messaggio dedicato a tutti i defunti di cui oggi 2 novembre si commemorano".
Nel suo messaggio, Biagio Conte scrive: "Oggi, 2 novembre, ricordiamo tutti i nostri cari defunti, ricordiamo i tanti senzatetto morti nell'indifferenza nelle grandi città, ricordiamo i tanti profughi in mare compresi i bambini, ricordiamo i tanti bambini morti per la fame o per le mancanze di cure, ricordiamo i tanti morti per l'ingiustizia delle guerre, ricordiamo i tanti morti a causa degli incidenti stradali, ricordiamo i tanti morti dovuti alle calamità naturali, ricordiamo i tanti morti a causa delle malattie, ricordiamo i tanti morti a causa dell'ingiustizia, dell'eutanasia, dell'aborto e della pena di morte, ricordiamo i tanti morti dovuti al suicidio, ricordiamo i tanti morti per la solitudine e l' abbandono".
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