Lunedì 23 Dicembre 2024

Mafia, confiscata la villa con piscina e boschetto al "re del calcestruzzo" di Borgetto

Beni per un valore di 4 milioni di euro sono stati confiscati a Benedetto Valenza, 57enne, definito il "re del calcestruzzo" e indicato dagli inquirenti come storico esponente della famiglia mafiosa di Borgetto. Gli è stata confiscata una villa con piscina, con area SPA e boschetto privato, che si trova a Partinico. I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo hanno eseguito un provvedimento di applicazione di misura patrimoniale emesso, su richiesta della Procura della Repubblica dal Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione. Benedetto Valenza, figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Borgetto, nonché vittime di lupara bianca, il 21 aprile del 1983, in quanto “uomini d’onore” legati al gruppo del noto boss Gaetano Badalamenti, è già stato coinvolto in diversi processi di mafia. L'uomo era considerato l’imprenditore di riferimento, per la produzione di calcestruzzi, delle famiglie mafiose dei Vitale e dei Brusca, riuscendo così a raggiungere una posizione di monopolio grazie alla protezione della mafia. Nel 2001 aveva ricevuto un provvedimento di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo a seguito di un’indagine da cui emerse chiaramente la sua vicinanza ai fratelli Vitale. Era comunque riuscito ad intestare fittiziamente beni e società a vari prestanome, gestendo, in tal modo, 5 impianti di calcestruzzo ed una società di trasporto merci dislocati tra le province di Palermo e Trapani. Successivamente, nel 2008, si è reso responsabile di 4 delitti di intestazione fittizia di beni per i quali ha riportato una condanna definitiva con sentenza della Corte di Appello  di Palermo divenuta irrevocabile il 16.09.2011, nell’ambito di indagini dalle quali, tra l’altro, erano emersi il controllo esercitato dalla mafia sugli appalti pubblici nella Sicilia occidentale e l’utilizzo di cemento depotenziato per la realizzazione delle opere, allo scopo di incrementare i profitti. Ulteriori indagini condotte tra il 2014 ed il 2016 hanno permesso alle Fiamme Gialle del G.I.C.O. di Palermo di eseguire, nell’ottobre del 2016, il sequestro di una villa di circa 600 metri quadri per complessivi oltre 22 vani, con annesso un vasto parco di oltre 1,5 ettari comprendente numerosi altri corpi accessori nonché un garage coperto di 100 mq e una piscina di dimensioni 22 x 11 mt. Proprio grazie a questi ultimi approfondimenti investigativi, svolti anche attraverso l’analisi dei rilievi aerofotogrammetrici dal 1994 ai giorni nostri, si è riusciti a dimostrare che la costruzione della villa sia in realtà avvenuta tra il 1994 ed il 1998, anni in cui Valenza già viveva in pieno la propria illecita espansione imprenditoriale. Per tale motivo, ed alla luce della evidente sproporzione fra redditi dichiarati e beni posseduti concomitante con le manifestazioni di pericolosità sociale del Valenza (accertate con citato decreto di confisca del 2001), la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo ha ritenuto che ricorrono tutti i presupposti per disporre la confisca della villa e di tutte le sue pertinenze quantificati per un valore di circa 4 milioni di euro.

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