Lunedì 23 Dicembre 2024

Sparava ai braccianti per farli lavorare di più: arrestato a Terracina

Sparava ai suoi braccianti per spingerli a lavorare di più. Un imprenditore agricolo di 35 anni è stato arrestato dalla Polizia di Terracina. Stando a quanto emerso dalle indagini, più volte l'imprenditore avrebbe minacciato i suoi lavoratori fino a sparargli contro per spronarli a raccogliere e lavorare i prodotti dell'azienda più velocemente. Dopo aver licenziato, per l'ennesima volta, uno dei braccianti, nella serata dello scorso 10 ottobre, si è recato nel loro alloggio e ha aperto il fuoco con il chiaro intento di colpirli e puntando l'arma alla gola di uno di loro. L'imprenditore si avvaleva  anche di 'caporali' destinati a sorvegliare i lavoratori, per altro in stato di clandestinità, e i loro alloggi, in realtà strutture fatiscenti, avvalendosi della complicità di terze persone denunciate in stato di libertà nella stessa operazione di polizia. Le indagini sono scaturite dalle segnalazioni di cinque braccianti di origini indiane. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Volanti, della Squadra Anticrimine e della Polizia scientifica. Giunti sul posto hanno cinturato la villa dell'imprenditore agricolo facendo irruzione. Alla vista degli agenti, l'uomo non ha opposto resistenza ma alla richiesta di mostrare il fucile a pompa legalmente detenuto, ha cercato di simulare il furto. I successivi accertamenti hanno consentito di individuare anche i soggetti grazie ai quali l'uomo si era disfatto dell'arma, i quale sono stati rintracciati e denunciati all'autorità giudiziaria per favoreggiamento personale e porto abusivo di arma, mentre il fucile rinvenuto è stato sequestrato. L'uomo, arrestato in flagranza di reato, dovrà adesso rispondere dei reati di sfruttamento del lavoro, minaccia aggravata con l'utilizzo di arma da fuoco (un fucile a pompa), lesioni personali, detenzione abusiva di munizionamento, omessa denuncia di materie esplodenti, avendo sottoposto manodopera (braccianti agricoli di nazionalità indiana) a condizioni lavorative degradanti nonché corrispondendo loro retribuzioni difformi dalla normativa vigente.

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