Lunedì 23 Dicembre 2024

Ergastolo ostativo, Salvatore Borsellino: "Un affronto al sacrificio di Paolo"

«La legislazione europea sul tema della criminalità organizzata è molto più indietro rispetto a quella italiana che è particolarmente avanzata. Purtroppo, queste sentenze risentono di questa inadeguatezza ed è una cosa veramente avvilente: si distruggono quelle che erano le conquiste per le quali magistrati come Giovanni Falcone e mio fratello Paolo hanno anche sacrificato la vita». Lo dice all’Agi Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il magistrato antimafia ucciso da cosa nostra nella strage di via d’Amelio il 19 luglio del 1992, commentando la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo di respingere il ricorso dell’Italia sull'ergastolo ostativo. «La Corte Europea, e non è la prima volta, sentenzia senza tenere conto di una realtà che prima riguardava solo il nostro Paese - prosegue - ma ora, anche grazie alla globalizzazione della criminalità organizzata, prima o poi dovranno affrontare. Soprattutto rispetto a quelle che per noi, anche grazie al sacrifico di tanti magistrati, erano delle conquiste». L’ennesima delusione? «Da quando hanno ucciso mio fratello sono successe talmente tante cose che non sono più in grado di provare amarezza più di quanta ne abbia provato fino ad oggi. A 27 anni di distanza non si è fatta ancora verità sulla morte di mio fratello. Le amarezze le ho già provate tutte - conclude - questa si aggiunge alle altre». «Non condividiamo nella maniera più assoluta» la decisione presa dalla Cedu, che ha respinto il ricorso dell’Italia sull'ergastolo ostativo ai mafiosi che non collaborano. Lo dice il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. «Ne prendiamo atto e faremo valere in tutte le sedi le ragioni» del governo, aggiunge. «Abbiamo un ordinamento che rispetta i diritti di tutte le persone» e che di fronte alla criminalità organizzata reagisce «con grande determinazione», sottolinea.

leggi l'articolo completo