Papa Francesco è entrato in processione in Piazza San Pietro dove oggi ha presieduto la messa per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, organizzata dalla Conferenza episcopale italiana. La piazza è gremita di molti migranti di tutte le nazionalità. La «preoccupazione amorosa» verso i «meno privilegiati» è «richiesta» al popolo di Dio e non bisogna «escludere nessuno», «lasciare fuori nessuno»: è l’esortazione che Papa Francesco ha rivolto nell’omelia. «La preoccupazione amorosa verso i meno privilegiati è presentata come un tratto distintivo del Dio di Israele, ed è anche richiesta, come un dovere morale, a tutti coloro che vogliono appartenere al suo popolo», ha sottolineato il Pontefice. «Ecco perchè dobbiamo avere un’attenzione particolare verso i forestieri, come pure per le vedove, gli orfani e tutti gli scartati dei nostri giorni», ha aggiunto. Riprendendo il messaggio della Giornata mondiale, il Papa ha sottolineato che «non si tratta solo di migranti». «Non si tratta solo di forestieri, si tratta di tutti gli abitanti delle periferie esistenziali che, assieme ai migranti e ai rifugiati, sono vittime della cultura dello scarto», ha avvertito, «il Signore ci chiede di mettere in pratica la carità nei loro confronti; ci chiede di restaurare la loro umanità, assieme alla nostra, senza escludere nessuno, senza lasciare fuori nessuno». «Nel libro dell’Esodo», ha ricordato il Papa, «il Signore ammonisce il popolo di non maltrattare in alcun modo le vedove e gli orfani, perchè Egli ascolta il loro grido. Lo stesso avvertimento viene ripreso due volte nel Deuteronomio, con l’aggiunta degli stranieri tra le categorie protette. E la ragione di tale monito è spiegata chiaramente nello stesso libro: il Dio di Israele è Colui 'che fa giustizia all’orfano e alla vedova, che ama lo straniero e gli dà pane e vestitò».