Difficili da scovare, nascosti tra i mille rivoli del web, tra piattaforme digitali che spesso hanno sede all'estero o in agguato dietro i più comuni sistemi di messaggistica utilizzati negli smartphone. Sono i pirati della carta stampata, che ogni giorno diffondono online copie illegali di quotidiani nazionali e regionali, in barba alle risorse economiche e professionali investite da editori, giornalisti e grafici per garantire contenuti di qualità ai propri lettori.
Tra le varie testate finite nel mirino dei pirati ci sono anche la Gazzetta del Sud e il Giornale di Sicilia, editi dalla SES - Società Editrice Sud, che ha depositato una nuova denuncia-querela, stavolta alla Procura di Messina, chiedendo sia il blocco dei canali illeciti di diffusione delle copie sia il perseguimento dei responsabili. Una precedente denuncia era infatti stata già presentata nelle scorse settimane dal Giornale di Sicilia alla Procura di Palermo.
Tutto nasce dalla scoperta di chat sulle piattaforme Whatsapp e Telegram in cui vengono condivisi i pdf dei due giornali - così come di tanti altri quotidiani - riportanti in alcuni casi la scritta in filigrana di un sito web che mette a disposizione i contenuti di molti quotidiani e periodici. Da tempo, per contrastare il fenomeno, la Federazione Italiana Editori Giornali ha avviato un programma di monitoraggio sulla violazione online del diritto d'autore, che oggi avviene soprattutto attraverso le piattaforme social e le applicazioni telefoniche o di messaggistica istantanea. Fra tutte spicca, sottolinea la Fieg, Telegram, dove quotidianamente, attraverso chat e canali cui accedono decine di migliaia di utenti, vengono diffusi articoli e intere pubblicazioni.
Oltre al Giornale di Sicilia e alla Gazzetta del Sud, altre testate hanno trasmesso denuncia alle Procure della Repubblica. Tra queste anche l'Unione Sarda, che ha dato l'input a un'inchiesta chiusa di recente dalla Polizia postale di Cagliari, con tre persone finite nel registro degli indagati e la scoperta di 10 mila iscritti a chat illegali, aperte su Telegram e Whatsapp: utenti che rischiano una multa da 24 mila euro per aver scaricato sul telefonino una copia «craccata» del giornale. Dal 2017, la Fieg ha chiesto la rimozione di oltre 15 milioni di pdf diffusi illegalmente, identificando 2014 siti web pirata. Tra questi, 20 sono stati definitivamente soppressi.
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