Silvio Berlusconi pignora se stesso, ovvero i suoi 19 conti correnti, gli stessi pignorati e quindi congelati poco più di due anni fa da Veronica Lario. E lo fa per evitare che la ex moglie possa riscuotere, al netto dei conteggi, circa 14 milioni di euro, pretesi come conguaglio dell'appannaggio mensile disposto dai giudici nella causa di separazione, nonostante la sentenza, da poco confermata dalla Cassazione, con cui la Corte d'Appello di Milano le ha revocato l'assegno di divorzio invitandola a ridare indietro all'ex marito 46.345.600 euro. Anche poco prima e dopo la sentenza con cui le è stato revocato l'assegno mensile, Veronica Lario ha respinto il 'beau geste' di Berlusconi: chiudere il loro contenzioso azzerando solamente il pignoramento di quei conti. Lo scorso giugno, però, l'ex premier, attraverso il suo legale, Pier Filippo Giuggioli, ha deciso di far valere il provvedimento della Corte d'Appello e reso definitivo dalla suprema Corte il 30 agosto. Attorno alla metà di luglio, ha ottenuto dal giudice del Tribunale di Monza, "la provvisoria esecuzione" del decreto ingiuntivo che riguarda il maxi assegno da restituire, in modo da poter compensare i crediti, "al fine di non subire gli effetti pregiudizievoli" dovuti al pignoramento da parte di Veronica. Decreto, impugnato dall'avvocato della Lario, Cristina Morelli, che ha chiesto la sospensiva. Da qui la contromossa di Berlusconi: lo scorso 4 settembre, per cercare di ottenere in modo coattivo questa compensazione dei crediti, ha deciso il pignoramento dei propri conti correnti in modo che la ex moglie non sia più la potenziale beneficiaria di eventuali pagamenti delle somme congelate. La battaglia a quanto pare non finirà qui. (ANSA)