La nave Open Arms con 147 migranti a bordo è arrivata all’alba di stamane nelle immediate vicinanze di Lampedusa. Diverse motovedette della guardia di finanza e della capitaneria di porto stanno monitorando i movimenti dell’imbarcazione della Ong catalana che si è diretta verso l'isola delle Pelagie, scortata da due navi militari, dopo che il Tar del Lazio ha accolto un suo ricorso, sospendendo il divieto di ingresso nelle acque italiane disposto da Salvini. Provvedimento rinnovato ieri dal ministro dell’Interno che ha presentato ricorso contro la decisione del Tar ribadendo il suo 'no' alla sbarco dei migranti. Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, invece, non ha firmato il divieto all'ingresso nelle acque territoriali per la Open Arms come chiesto da Salvini. Lo si apprende da fonti del Viminale, secondo cui "la scelta non sorprende, visto che la titolare della Difesa ha ordinato alle navi della Marina Militare di scortare verso il nostro Paese l'imbarcazione spagnola". Il nuovo divieto di ingresso per Open Arms nelle acque territoriali italiane, deciso dal Viminale dopo che il Tar del Lazio ha sospeso il precedente stop, riporta solo la firma del ministro Matteo Salvini a non quella della ministra della Difesa Elisabetta Trenta e del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. La mancata firma dei due ministri M5S ha di fatto reso inefficace il secondo divieto di ingresso perchè, in base a quanto prevede il decreto sicurezza bis, il provvedimento deve essere adottato dal responsabile del Viminale "di concerto con il Ministro della difesa e con quello delle infrastrutture e dei trasporti, secondo le rispettive competenze, è data notizia al Presidente del Consiglio dei ministri". Diverso è il permesso di sbarcare, negato allo stato a Open Arms, che tecnicamente è concesso dalla Prefettura, dunque dal Viminale, che poi deve predisporre l'accoglienza. Dunque ora la Open Arms si trova in acque italiane, davanti Lampedusa "al riparo non abbiamo il permesso di entrare in porto" fanno sapere dalla ong spagnola. Contro la decisione monocratica del Tar del Lazio di sospendere il divieto di ingresso nelle acque italiane per la Open Arms, perchè si ravvisa "una situazione di eccezionale gravità e urgenza" nonchè "un vizio di eccesso di potere per travisamento dei fatti e di violazione delle norme di diritto internazionale del mare in materia di soccorso", il ministro Salvini ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato.