Il montepremi da record del Superenalotto si trasforma in un richiamo di frontiera, attraendo a sé giocatori da Austria, Svizzera, Francia e Slovenia. Fanno gola, infatti, i 203 milioni di euro riservati a chi riuscirà a centrare la sestina vincente.
E così aumentano, giorno dopo giorno, le puntate dei giocatori di confine, a caccia del montepremi più alto del mondo, nonché il più consistente nella storia del Superenalotto. Secondo una ricerca dell’agenzia specializzata Agimeg sulle principali ricevitorie di confine - tra Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia - è in netto aumento l’afflusso dei giocatori esteri che oltrepassano il confine per tentare la fortuna. Il maggior afflusso è stato registrato al confine con la Slovenia, come confermano i dati delle ricevitorie di Visco, San Canzian d’Isonzo e Muggia.
Un aumento partito da quando, la settimana scorsa, il jackpot ha superato la soglia dei 200 milioni di euro. Domani, infatti, il Superenalotto metterà in palio 203 milioni, una cifra superiore ai 57 milioni dell’Euromillions, ai 61 dell’Eurojackpot ma anche ai montepremi delle lotterie statunitensi Mega Millions e Powerball, che mettono in palio rispettivamente 55 e 112 milioni di dollari, circa 50 e 100 milioni di euro. Il 6 al Superenalotto manca da oltre un anno, da quando, il 23 giugno 2018, vennero vinti oltre 51,3 milioni di euro con un sistema a caratura giocato attraverso la Bacheca dei Sistemi di Sisal e diviso in 45 quote da 7 euro ciascuna.
Da allora sono passati 408 giorni e 174 estrazioni. Il precedente jackpot da record risale al 30 ottobre 2010, quando furono vinti oltre 177,7 milioni di euro. Da allora la sestina vincente è stata centrata 28 volte, ma mai nessuna è riuscita a battere il primato del 2010. In sette occasioni, nella storia più che ventennale del Superenalotto, il jackpot è stato centrato nel mese di agosto: nel 2017 furono vinti 77,7 milioni di euro a Caorle (Venezia), nel 2012 due colpi da 18,8 e 12,3 milioni rispettivamente a Roma e Avezzano (L'Aquila), nel 2009 147,8 milioni a Bagnone (Massa e Carrara), nel 2007 34,4 milioni a Marino (Roma), nel 2003 65,9 milioni a Veduggio Con Colzano (Monza e Brianza) e nel 2000 10,2 milioni a Fermo, nelle Marche.
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