"Queste sono le persone da cui l'Italia deve essere protetta. Si chiama Djokovic, come un giocatore di tennis europeo. In Libia, ha subito una ferita da arma da fuoco. Dovremmo riportarlo lì? Lo stiamo portando a Malta ora". Lo scrive Gorden Isler, uno dei responsabili della nave Alan Kurdi, della ong Sea Eye, rivolgendosi al ministro dell'Interno, Matteo Salvini.
Intanto, dall'Ue si è attivata la macchina per la ridistribuzione. "Il ruolo della Commissione Ue è quello di essere sempre costruttivi. Abbiamo iniziato il coordinamento" per la ridistribuzione dei migranti che sono "a bordo dell'Alan Kurdi. Ci sono alcuni Stati membri che hanno mostrato interesse, ma non sta a noi dare i dettagli". Così la portavoce della Commissione europea Mina Andreeva ad una domanda sul presunto ricatto della Germania all'Italia sui migranti denunciato da Salvini.
Intanto, la Open Arms che attualmente naviga in attesa di un porto, ha salvato altri migranti. "Sono 69 le persone salvate la scorsa notte" al largo della Libia, riferisce la ong in un tweet, precisando che ora a bordo della propria nave ci sono complessivamente 124 naufraghi. "Abbiamo bisogno di un porto sicuro per sbarcare", aggiunge la ong.
Le persone salvate - scrive ancora Open Arms - hanno "segni evidenti delle torture subite in Libia". Tra i naufraghi ci sono "due bimbi, due donne in gravidanza, una di nove mesi con contrazioni".
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