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Contrabbando di gasolio, denunce anche a Catania e Caltanissetta

E’ di 3 arresti e 83 denunce il bilancio di una vasta operazione della Guardia di Finanza della Compagnia di Gorizia volta al contrasto di un traffico internazionale di prodotti petroliferi prelevati da raffinerie in Paesi dell’Est Europa e destinati al consumo, in evasione d’imposta, in Italia come gasolio per automazione. L’operazione 'Traffic 2' è il risultato di diversi interventi svolti tra il 2017 e il 2019. I reati contestati sono, allo stato delle indagini, il contrabbando di gasolio e l'irregolarità nella circolazione di veicoli dediti al trasporto di prodotti petroliferi sottoposti ad accisa o a imposta di consumo.

Tra i denunciati, 33 sono cittadini italiani residenti tra le province di Milano, Bolzano, Gorizia, Venezia, Perugia, Roma, Latina, Foggia, Taranto, Napoli, Catania, Caltanissetta. Nel corso dell’operazione sono stati sottoposti a sequestro probatorio d’iniziativa beni per un valore di oltre 3 milioni di euro, tra cui 8 motrici, 28 semirimorchi e 851.000 litri di olio minerale, per un’evasione d’imposta pari a circa 600 mila euro.

Indagini successive hanno consentito di accertare il consumo in frode, sul territorio nazionale, di ulteriori 1.049.677 litri di gasolio e l’omesso versamento di accise per l’importo di 680 mila euro. L’attività di polizia giudiziaria ha avuto inizio dal fermo di un mezzo fittiziamente destinato a un’azienda della provincia di Gorizia e si è sviluppata attraverso il successivo monitoraggio del traffico stradale in transito dai principali valichi di confine con la Slovenia e dai caselli autostradali di Villesse, Monfalcone e Fogliano Redipuglia. Dalle indagini è emerso che spesso il gasolio, prima di essere messo in vendita, veniva miscelato con olio vegetale o altri prodotti in modo da lucrare sulla successiva commercializzazione, ma con effetti dannosi sui mezzi di trasporto; il prodotto petrolifero, scortato da documenti di trasporto attestanti diversa natura e destinazione, era per lo più diretto ad aziende del Centro-Sud. Quasi tutto il gasolio sequestrato, su autorizzazione della Procura della Repubblica di Gorizia, è stato assegnato, in base alla legge 43/2015, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Tra il 2014 e il 2016 i finanzieri di Gorizia avevano condotto un’analoga operazione che si era conclusa con la denuncia per i medesimi reati di 68 persone, di cui 15 in arresto, il sequestro di beni per 4 milioni euro, di 800 mila litri di gasolio, di 24 autoarticolati, l’individuazione di 7 impianti irregolari e la constatazione di imposte evase per 6 milioni di euro e consumo in frode di oltre 10 milioni di litri di prodotto petrolifero.

(ANSA)

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