Il narcotrafficante italiano Paolo Lumia, condannato a 16 anni di carcere da un tribunale di Palermo ed arrestato a Cochabamba, «sarà espulso dalla Bolivia verso l’Italia». Lo scrive l’agenzia di stampa boliviana Abi.
Al riguardo il ministro dell’Interno boliviano, Carlos Romero, ha precisato che la giustizia avvierà un’indagine sui legami di Lumia con complici boliviani, mostrati da movimenti bancari che potrebbero portare alla conferma di un fenomeno di riciclaggio legato alla vendita di droga in Italia.
Lumia, 51 anni, è stato localizzato nel quartiere di Cala Cala a Cochabamba ed arrestato in una operazione congiunta fra la Forza speciale di lotta contro il narcotraffico (Felcn) della Bolivia e investigatori del Servizio centrale operativo della polizia di Stato italiana insieme ad agenti della Squadra Mobile di Trapani e della Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa).
Dopo aver indicato che il pregiudicato italiano era entrato in gennaio in Bolivia con documenti falsi che lo attestavano come il cittadino venezuelano Carlos Suárez Romero, il ministro Romero ha spiegato che «abbiamo optato per un procedimento di espulsione per intraprendere la modalità più rapida».
Le condizioni per l’espulsione ci sono tutte, ha assicurato in presenza dello stesso Lumia, «perché esiste una sentenza di un tribunale italiano, la polizia italiana ha realizzato l'operazione di cattura con noi, è stato diramato un 'codice rosso' dell’Interpol per la cattura e il detenuto era entrato in modo illegale nel Paese».
Romero ha infine segnalato che nell’operazione è stato catturato anche un cittadino boliviano, Raymundo Colque, che "probabilmente collaborava nella copertura» dell’italiano. Da parte sua il direttore nazionale della Felcn, colonnello Maximiano Dávila, ha reso noto che sono sotto inchiesta almeno dieci persone che aiutavano Lumia nei movimenti di denaro, non escludendo che le indagini possano portare a confermare l'esistenza di un altro filone di narcotraffico.
(ANSA)
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