«Davanti a me non c'era mica Riina ma un pischello, gli ho detto di studiare». Lo afferma il conduttore di Realiti, Enrico Lucci, in un’intervista a La Stampa, commentando la tempesta mediatica nata dalle parole su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pronunciate da due ospiti della puntata di Realiti, andata in onda su Rai2 in diretta.
Lucci smentisce che il programma gli sia sfuggito di mano. «Ma quando mai - dichiara - la bufera è scoppiata perché nessuno ha visto la trasmissione che si chiama 'Realiti' e appunto affronta temi caldi, quello che avviene nello show umano mondiale. Ho invitato un neomelodico, un pischelletto che prima di entrare mi ha detto 'Io non sono mafioso ma dicendolo ho più follower'».
Il conduttore precisa inoltre che «io questo devo far vedere, anche se va detto io non sono l’autore. Gli ho chiesto quali sono i suoi miti e poi gli ho consigliato di studiare, gli ho detto che non conosceva la storia. Gli dico che la mafia è merda e cerco di trattarlo da padre, in fondo non avevo davanti Riina ma un ragazzetto ignorante».
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