E’ stata questione di pochi istanti e la caramella gommosa che stava mangiando le è andata di traverso togliendole il respiro. Tragedia a Roma, dove una bimba di due anni e mezzo è morta soffocata da una caramella, dopo tre giorni di agonia. L’incidente si è verificato sabato pomeriggio in un appartamento in zona piazzale delle Province, nel quartiere Nomentano. La bambina ha iniziato ad agitarsi, non riusciva respirare così la nonna, che era con lei in quel momento, ha cercato in tutti i modi di aiutarla, in attesa che arrivassero i soccorsi. Quando sono entrati in casa gli operatori del 118 l’hanno trovata in gravissime condizioni. L’hanno soccorsa, intubata e trasportata in codice rosso al policlinico Umberto I dove sarebbe arrivata in arresto cardiaco. Ricoverata in terapia intensiva pediatrica, i medici hanno cercato in tutti i modi di salvarla, ma ieri purtroppo è morta. I genitori hanno dato il consenso per la donazione degli organi. Sgomento nel quartiere dove in molti conoscono il papà che da anni ha un’attività commerciale. "Ho pregato per lei fino a ieri, poi quando ho saputo che non c'era più mi sono sentito male - ha raccontato un anziano abitante fermo davanti alla saracinesca abbassata del negozio della famiglia su cui è stato affisso un cartello 'Chiuso per motivi familiari. Scusate - E’ un dolore troppo grande. Come faranno i genitori a sopravvivere?". "Una bambina sempre sorridente e affettuosa - l’ha descritta chi la conosceva bene - una bellissima famiglia che è stata distrutta da questa tragedia enorme". "E' una notizia che spezza in cuore - ha detto un negoziante - spero che i genitori trovino la forza di andare avanti". Alcuni commercianti, increduli, salutano il «piccolo angelo" augurandole "buon viaggio". "Ci mancherà il suo 'ciao della mattina quando passava davanti al negozio - si legge in un post sui social - riposa in pace tra gli angeli tesoro". E c'è chi, abbracciando simbolicamente i genitori, parla di "un dolore troppo grande, una prova di vita troppo difficile da sopportare". Domani mattina l’ultimo saluto alla bambina nella chiesa del quartiere poco distante da dove abitava.