Ha ucciso il padre violento, torna libera la 19enne di Monterotondo: "Non è omicidio volontario"
Torna libera Deborah Sciacquatori, 19 anni, che domenica scorsa a Monterotondo, vicino a Roma, ha sferrato un colpo fatale al padre, poi morto, che da tempo vessava la famiglia con violenze e aggressioni. La Procura di Tivoli ha firmato il decreto di remissione in libertà. Debora era ai domiciliari: l’accusa nei suoi confronti è stata derubricata da omicidio volontario in eccesso colposo di legittima difesa. "Papà fermati, non fare più niente". Prima di colpirlo e ucciderlo Deborah Sciacquatori, la ragazza di Monterotondo accusata per la morte del padre violento, aveva scongiurato e implorato l’uomo di fermarsi. Un tentativo disperato quanto vano. Le parole della 19enne sono confermate dal procuratore di Tivoli e riferite da alcuni testimoni. La giovane, secondo quanto riferito dagli inquirenti, dopo aver colpito il padre gli avrebbe detto: "non mi lasciare, ti voglio bene". "Queste parole - spiega il procuratore di Tivoli Francesco Menditto - sono state confermate dai testimoni presenti al momento della colluttazione". "Non possiamo colpevolizzare Deborah per non aver denunciato prima e neanche sua madre, forse siamo responsabili anche noi, le istituzioni che non sono riuscite a riscuotere la fiducia necessaria". A dirlo il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto, rispondendo alle domande dei cronisti presenti alla conferenza stampa. Una denuncia che in realtà era stata presentata da Antonietta, mamma di Deborah, nel 2014. Per quell'episodio Lorenzo Sciacquatori, ex pugile di 41 anni, era stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti.