C'è anche l’amministrazione della Polizia dello Stato tra i destinatari di una «riparazione pecuniaria» nel dispositivo della sentenza, emessa ieri sera, del processo sul cosiddetto 'sistema Montante' celebrato col rito abbreviato a Caltanissetta. Lo ha disposto il Gup Graziella Luparello condannando il sostituto commissario capo Marco De Angelis a quattro anni di reclusione, (contro i 6 anni e 11 mesi chiesti dalla Procura) riconoscendogli le circostanze attenuanti generiche, e a pagare un risarcimento al Viminale di 10mila euro. Il Gup Luparello, inoltre, ha disposto in favore della Regione Siciliana, che era parte civile, un risarcimento di 70mila euro (e non di 5mila come erroneamente scritto ieri). Il procedimento è nato dalle indagini su Antonello Montante, l'ex presidente di Sicindustria condannato a 14 anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. Secondo l'accusa sarebbe stato al centro del cosiddetto «sistema Montante» una rete spionistica utilizzata per salvaguardare se stesso e colpire gli avversari. La Procura aveva chiesto la condanna a 10 anni e 6 mesi di reclusione. Nel dispositivo il Gup Luparello ha disposto anche «la trasmissione degli atti» alla Procura di Caltanissetta per «le valutazioni di competenza nei confronti di Lucia Basso, Pietro Cuzzola, Valerio Blengini e Mario Parente», senza indicare le motivazioni. Il giudice ha sospeso i termini di custodia cautelare durante il tempo necessario per la stesura delle motivazioni della sentenza, indicando il termine di 90 giorni per il suo deposito.