Un blitz contro la 'ndrangheta ha permesso di decapitare la cosca dei Mancuso.
La polizia di Vibo Valentia e dello Sco, sotto le direttive della Dda di Catanzaro, ha arrestato i vertici del gruppo criminale, considerato tra i più influenti della criminalità organizzata calabrese.
Sono quattro le persone coinvolte nell'operazione denominata "Errore fatale": sono ritenute responsabili dell'omicidio di Raffaele Fiamingo, avvenuto a Spilinga (Vibo Valentia) nel luglio del 2003, e del tentato omicidio di Francesco Mancuso.
Le attività d'indagine, supportate anche da dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, hanno permesso di accertare l'esistenza di una faida interna nella cosca Mancuso ed in particolare tra la fazione capeggiata da Ciccio Mancuso, alias "Tabacco", e quella guidata da Cosmo Mancuso, alias "Michele".
Tra le persone coinvolte c'è anche Cosmo Mancuso, di 70 anni, considerato il capo del gruppo criminale. Mancuso è detenuto nel carcere di Prato, e Salvatore Poito, 55 anni, considerato il "braccio armato" della cosca. Poito, secondo gli inquirenti, è al vertice della cosca La Rosa della 'ndrangheta, alleata con i Mancuso, ha precedenti per associazione mafiosa, usura, estorsione e favoreggiamento.
Sull'operazione arriva il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Che bella giornata! Decapitati i vertici della cosca 'ndranghetista dei Mancuso: grazie alle forze dell'ordine e agli inquirenti che hanno colpito uno dei gruppo criminali più influenti della regione. È finita la pacchia".
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