Sì è mantenuta per tutta la notte fuori dalle acque territoriali italiane, a poche miglia da Lampedusa, la Alan Kurdi, nave della ong tedesca Sea Eye che ha a bordo 64 migranti (tra i quali 12 donne e due bimbi), soccorsa mercoledì scorso al largo della costa libica di Zuwarah.
Finora, dunque, il comandante della nave ha rispettato l’ordine intimato dal Viminale a non entrare in acque italiane, negando così il porto sicuro richiesto.
Il ministero dell'Interno ha infatti mobilitato capi delle forze di polizia e della Marina per intimare il divieto di ingresso in acque italiane all’imbarcazione, ieri sera in navigazione verso Lampedusa. E si apre un braccio di ferro con la Germania - stato di bandiera - cui la Farnesina ha indirizzato una dura «nota verbale» per invitarla alle proprie responsabilità.
Diventa ancora un caso internazionale, dunque, l’intervento di soccorso dell’unica nave umanitaria rimasta nel Mediterraneo centrale, sempre più ostile alle ong dopo il bando annunciato dalla Libia.
Trattative diplomatiche sono in corso tra autorità italiane e tedesche per arrivare ad una soluzione.
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