Ancora un capitolo si va ad aggiungere alla vicenda Montante. Secondo quanto comunicato, infatti, il ministero dell’Interno voleva costituirsi parte civile nel processo contro l'ex presidente di Confindustria Sicilia finito agli arresti lo scorso anno, ma palazzo Chigi «non lo ha ritenuto opportuno».
Lo sottolineano fonti del Viminale dopo l’intervista al "Fatto" nella quale il presidente dell’Antimafia Nicola Morra chiedeva spiegazioni a Salvini. «Per ulteriori delucidazioni - proseguono le fonti - Morra potrà rivolgersi al presidente Conte».
Sempre il ministero dell’Interno, fanno sapere dal Viminale, aveva segnalato la propria intenzione di costituirsi parte civile a palazzo Chigi il 12 ottobre del 2018. Ma sei giorni dopo, il 18 ottobre, la presidenza del Consiglio dei ministri «ha negato la richiesta di autorizzazione sulla base del parere contrario reso dall’Avvocatura dello Stato il 16 ottobre 2018». Si tratta, concludono le fonti, di una «doverosa risposta» al presidente dell’Antimafia Nicola Morra che aveva chiesto spiegazioni a Salvini.
«E' motivo di curiosità da parte della Commissione conoscere i motivi che hanno indotto il titolare del Viminale a non costituirsi parte civile in questi procedimenti. E’ prevista un’audizione in commissione del ministro affinché dia ragione di queste scelta politica e simbolica assai importante».
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