"Un desolante quadro di truffaldino ottenimento ed utilizzo di erogazioni di denaro pubblico per il perseguimento di ingiusti profitti e cagionando correlativi e plurimi danni patrimoniali e morali agli enti erogatori". È quanto scrive il gip Guglielmo Nicastro nel provvedimento di convalida del sequestro nei confronti di Riccardo Savona, presidente della Commissione Bilancio all'Ars.
Secondo l'accusa avrebbe sottratto un importo di circa 800 mila euro, dal 2012 ad oggi, intascando fondi regionali e comunitari dietro la "copertura" di coop e associazioni impegnate nel mondo della formazione.
Il giudice per le indagini preliminari ieri ha confermato il sequestro preventivo di circa 800 mila euro, disposto dalla procura di Palermo nell'ambito di un'indagine portata avanti dai finanzieri del gruppo di Palermo. Oltre a Savona, risultano indagate la moglie Maria Cristina Bertazzo e la figlio Simona.
Sotto sequestro è finita anche la casa di Palermo in cui abita il deputato che, comunque, rimane nella disponibilità degli indagati e un'abitazione a Castelbuono. Adesso i finanzieri sono a caccia del denaro che dovrà sommarsi agli appartamenti per raggiungere la cifra complessiva del sequestro.
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