"Adesso non si può più dire male di Greta perché mi hanno detto che ha la sindrome di Asperger, cioè è malata di autismo, allora a quel punto il politically correct e anche il buon senso mi vietano di dire quello che avrei detto se fosse stata sana: che l'avrei messa sotto con la macchina. Ma non si può dire". La giornalista Maria Giovanna Maglie, ospite ieri a Un giorno da pecora, il programma satirico di Rai Radio1 condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, ha risposto in questi termini a una domanda su Greta Thunberg, la sedicenne svedese diventata l'icona mondiale delle proteste ambientaliste dei giovani.
"Ma non si può dire", l'hanno incalzata a loro volta i conduttori. E Maglie: "Ma sapete quanti esseri umani metterei sotto con la macchina?".
Oggi su Twitter ha chiarito il senso di quella che ha definito "una battuta durante una trasmissione di satira e di scherzo come 'Un giorno da pecora'. L'esercito del #politicallycorrect è sempre #incinta".
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