Si riaccende l'allarme aggressioni contro il personale sanitario negli ospedali siciliani. Altri due casi si sono registrati oggi, a distanza di poche ore l'uno dall'altro, a Marsala e Catania.
L'episodio più grave è avvenuto in una guardia medica di Marsala, nell’ex Pronto soccorso dell’ex ospedale San Biagio, dove una dottoressa è stata aggredita da un tossicodipendente di 30 anni. L'uomo, dicendo di avere un forte mal di testa, ha cercato di scavalcare gli altri pazienti in fila.
Il medico è quindi intervenuta, invitandolo a rispettare l'ordine di arrivo, ma il trentenne ha reagito prima con le minacce e poi con violenza, le ha sferrato schiaffi e sputi. La dottoressa era sola al lavoro ed è stata lei stessa a chiamare i carabinieri, che hanno quindi bloccato subito l'uomo. La donna invece è stata medicata al pronto soccorso dell'ospedale «Paolo Borsellino» e le sono stati prescritti sette giorni di prognosi, con ulteriori accertamenti. Sull'episodio è intervenuto il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo che ha espresso «solidarietà e vicinanza» al medico aggredito.
A Catania, invece, al pronto soccorso dell'ospedale Cannizzaro è stato aggredito un infermiere. A colpirlo è stato un uomo di 34 anni, poi denunciato dai poliziotti del commissariato Borgo Ognina intervenuti sul posto. L'uomo, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona, si sarebbe presentato al Triage con la figlia in codice verde, scavalcando la fila dove vi erano altri utenti che attendevano il turno per essere visitati, pretendendo di essere agevolato solo perché la bimba si trovava in un'altra sala del medesimo ospedale.
Due casi in poche ore che fanno riaccendere i riflettori sugli ormai tanti casi di aggressioni ai danni di medici e infermieri, tanto che nei mesi scorsi il ministro della Salute Giulia Grillo suggeriva di "Estendere il daspo urbano anche alle strutture sanitarie" per contrastare il fenomeno delle violenze contro gli operatori sanitari. Mentre nel maggio scorso la Regione Sicilia ha presentato un "Piano Regionale per la sicurezza nei pronto soccorso", che prevede uno stanziamento totale di 30 milioni di euro sul fronte della sicurezza con il potenziamento della videosorveglianza e della presenza delle guardie giurate. Nonostante gli interventi, però, le aggressioni continuano a manifestarsi.
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