"Tra qualche ora inizieranno operazioni di sbarco dalla Sea Watch. Si è aggiunto anche il Lussemburgo alla lista di Paesi amici che hanno risposto al nostro invito. Non so se altri si aggiungeranno altri. Siamo sette paesi". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte alla stampa dopo aver incontrato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala a Milano questa mattina.
"Non credo si porrà una questione problematica sui numeri". Così il premier maltese Joseph Muscat che oggi a Cagliari ha confermato la disponibilità - annunciata ieri dal presidente del Consiglio Conte dopo il vertice di Nicosia a Cipro - da parte di alcuni Paesi ad accogliere i migranti della Sea Watch.
"Per il momento si è solo discusso di una questione di principio, quella per cui tutti devono rispettare le regole: se esiste un obbligo bisogna adempiere, ma anche le Ong devono essere responsabilizzate".
"Missione compiuta! Ancora una volta, grazie all’impegno del governo italiano e alla determinazione del Viminale, l’Europa è stata costretta a intervenire e ad assumersi delle responsabilità. Sei Paesi hanno accettato di accogliere gli immigrati a bordo della Sea Watch3, coordinandosi con la Commissione europea: si tratta di Francia, Portogallo, Germania, Malta, Lussemburgo e Romania". Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini auspicando che, "in base alla documentazione racconta, venga aperta un’indagine per fare chiarezza sul comportamento della Ong".
"L'obiettivo - ha aggiunto Salvini - è stato anche in questo caso trovare una soluzione che possa conciliare la sicurezza delle persone in mare con quella di un Paese, l’Italia, che non è più disposto a essere il rifugio di tutti i clandestini d’Europa".
"La documentazione su irregolarità addebitate alle ong che operano sul Mediterraneo è oggetto di approfondimento da parte delle autorità di pubblica sicurezza che hanno raccolto questi elementi e dell’autorità giudiziaria: ci sono 3 procedimenti incardinati dalle procure di Trapani, Catania e Ragusa e mi auguro che quanto prima vengano messi al corrente gli italiani di eventuali irregolarità", ha precisato il ministro dell’Interno al question time alla Camera.
Quanto ai "rapporti opachi" con persone che volevano "infangare le ong" che il ministro avrebbe avuto in passato, secondo quanto gli hanno contestato deputati di LeU, il ministro ha puntualizzato che "per il mio mestiere sento quotidianamente persone che lavorano nell’ambito dell’immigrazione e qualunque elemento fornito lo giro a chi ha competenze nel suo campo, con la massima trasparenza e senza promettere niente a nessuno, tanto meno posti di lavoro. Il mio unico interesse - ha sottolineato - è la tutela della sicurezza nazionale. Io complice dei trafficanti di esseri umani e di droga e armi non lo sarò mai da cittadino e da ministro".
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