Un appello a fare sbarcare i migranti in mare, sulla Sea Watch e la Sea Eye, arriva da Papa Francesco. «Da parecchi giorni quarantanove persone salvate nel Mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di ong, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare. Rivolgo un accorato appello ai leader europei, perché dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone»: è quanto ha detto il pontefice all’Angelus. «Il Signore gradisce che ci prendiamo cura dei corpi provati dalla sofferenza, della sua carne più debole, di chi è rimasto indietro, di chi può solo ricevere senza dare nulla di materiale in cambio. È preziosa agli occhi di Dio la misericordia verso chi non ha da restituire, la gratuità!», detto ancora il Papa nell’omelia della messa dell’Epifania spiegando così il significato di uno dei doni dei Magi, la mirra, l’unguento che avvolgerà il corpo di Gesù morto. I Re Magi donano al Bambino anche l’oro, «l'elemento più prezioso», che «ricorda che a Dio va dato il primo posto. Va adorato. Ma per farlo bisogna privare sé stessi del primo posto e credersi bisognosi, non autosufficienti». Infine l'incenso che «per profumare deve bruciare, così per la preghiera occorre 'bruciarè un pò di tempo - ha indicato il pontefice -, spenderlo per il Signore». Dio è «venuto per tutti: ogni nazione, lingua e popolazione è da Lui accolta e amata» ma non è salito «alla ribalta del mondo per manifestarsi», «ecco la sorpresa». «La luce di Dio - ha proseguito il Papa - non va da chi splende di luce propria. Dio si propone, non si impone; illumina, ma non abbaglia. È sempre grande la tentazione di confondere la luce di Dio con le luci del mondo». Il pontefice ha allora commentato: «Quante volte abbiamo inseguito i seducenti bagliori del potere e della ribalta, convinti di rendere un buon servizio al Vangelo! Ma così abbiamo girato le luci dalla parte sbagliata, perché Dio non era lì. La sua luce gentile risplende nell’amore umile».