«Sarà Natale se troveremo la luce nella povera grotta di Betlemme. Non sarà Natale se cercheremo i bagliori luccicanti del mondo, se ci riempiremo di regali, pranzi e cene ma non aiuteremo almeno un povero, che assomiglia a Dio, perché a Natale Dio è venuto povero». Lo ha detto papa Francesco, all’udienza generale, l'ultima dell’anno e dedicata al Natale. «Cari fratelli e sorelle - è stato l’augurio del Papa - buon Natale, ricco delle sorprese di Gesù! Potranno sembrare sorprese scomode, ma sono i gusti di Dio. Se li sposeremo, faremo a noi stessi una splendida sorpresa». «Natale è preferire la voce silenziosa di Dio ai frastuoni del consumismo. Se sapremo stare in silenzio davanti al presepe, Natale sarà anche per noi una sorpresa, non una cosa già vista. Purtroppo però, si può sbagliare festa, e preferire alle novità del Cielo le solite cose della terra», ha detto papa Francesco nell’udienza generale dedicata al Natale. «Se Natale rimane solo una bella festa tradizionale, dove al centro ci siamo noi e non Lui - ha avvertito il Pontefice - sarà un’occasione persa. Per favore - ha esortato -, non mondanizziamo il Natale! Non mettiamo da parte il Festeggiato, come allora, quando 'venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto'». «In questi giorni si corre - ha aggiunto Francesco - forse come mai durante l’anno. Ma così si fa l’opposto di quel che Gesù vuole. Diamo la colpa alle tante cose che riempiono le giornate, il mondo va veloce. Eppure Gesù non ha incolpato il mondo, ha chiesto a noi di non farci trascinare, di vegliare ogni momento pregando».