Se l’è cavata con una prognosi di trenta giorni, ma ha rischiato di morire Maria Carmela Calindro, la dottoressa di 56 anni dell’ospedale «San Giovanni di Dio» di Crotone aggredita da un disoccupato cinquantenne, Luigi Amoruso, che l’ha colpita ripetutamente con un cacciavite. Amoruso attribuiva alla dottoressa Calindro la responsabilità della morte della madre, avvenuta lo scorso anno a causa di un carcinoma nel reparto di Medicina generale del nosocomio, che é quello in cui svolge servizio la professionista aggredita. Maria Carmela Calindro deve la vita ad un venditore ambulante marocchino, Mustafa Al Aoudi, che da anni espone le sue mercanzie davanti l’ingresso dell’ospedale. É stato lui, dopo avere sentito le grida d’aiuto della dottoressa, ad intervenire con grande tempestività ed a bloccare Amoruso, tenendolo fermo fino all’arrivo di tre poliziotti fuori dal servizio che si trovavano in zona. Gli agenti hanno chiesto poi l’intervento delle Volanti, che sono arrivate dopo pochi minuti. Amoruso, in preda ad una forte stato di agitazione, é stato portato in Questura. Il sostituto procuratore della Repubblica di Crotone, Alfredo Manca, giunto sul posto insieme al funzionario di turno della Polizia di Stato, Francesco Meduri, dirigente della Digos, ha disposto per il disoccupato, che é accusato di tentato omicidio, la custodia cautelare in carcere. Mustafa Al Aoudi, con i giornalisti che lo hanno subito avvicinato, si é quasi sorpreso della tanta attenzione che gli é stata riservata. «Ho fatto quello - ha detto - che avrebbero fatto tutti. Ho sentito gridare la dottoressa e mi sono avvicinato. Ho visto che quell'uomo la colpiva con un cacciavite allo stomaco ed ho capito che la voleva ammazzare. Mi sono avvicinato e l’ho buttato giù. Poi lui è scappato ed io l’ho inseguito fino al bidone della spazzatura. Gli ho fatto lo sgambetto ed è caduto. Poi l’ho tenuto fermo fino a quando non è arrivata la polizia». Quella che é emersa, fin dalle prime battute delle indagini avviate dalla Questura di Crotone, é la personalità piuttosto complessa di Luigi Amoruso. L’uomo, che non ha precedenti penali ed é da alcuni anni senza lavoro, in passato ha fatto il cameriere all’estero. Qualche anno fa é rientrato in Italia ma ha avuto difficoltà a trovare un’occasione. Da qui, forse, la sua rabbia, unita alla disperazione per la morte abbastanza recente della madre. Maria Carmela Calindro, che é ricoverata nello stesso reparto in cui lavora, ha scritto un messaggio su quanto é accaduto. "Ringrazio - ha affermato la professionista - la magistratura, la polizia e l’ambulante che è intervenuto in mio soccorso. La polizia è stata tempestiva e impeccabile». Per l’avvocato Francesco Verri, legale di Maria Carmela Calindro, «si é trattato di un gesto di una gravità inaudita che ha colpito una donna, una dottoressa e l’intera categoria dei medici. L’aggressione è stata messa in atto in modo brutale, a freddo e con l’intento di uccidere. La dottoressa Calindro è stata salvata da un cittadino extracomunitario: senza il suo coraggioso intervento, adesso, staremmo raccontando un’altra storia».