
Il mistero della sparizione dell'agenda rossa e una strana incursione nella casa di Villagrazia di Carini: sono i passaggi cruciali della lunga deposizione di Lucia Borsellino al processo per il depistaggio sulla strage di via D'Amelio.
La figlia del magistrato Paolo Borsellino, ucciso con cinque uomini della scorta, ha risposto alle domande del procuratore Amedeo Bertone e del pm Gabriele Paci. Sono riaffiorati così in aula i ricordi sull'intrusione nella casa di villeggiatura e nello studio che Paolo Borsellino utilizzava per consultare e studiare le sue carte. Non si è mai capito cosa cercassero gli intrusi. Lucia Borsellino ricorda che le carte vennero trovate sparse nella stanza messa a soqquadro. Ma il caso più inquietante è quello della scomparsa dell'agenda rossa.
"Arrivai - ha raccontato - nel luogo della strage. E trovai molto strano che qualcuno si fosse introdotto nell'auto anche fumante per recuperare quello che mio padre aveva lasciato".
Auto che conteneva appunto, tra l'altro, l'agenda rossa del padre di cui si è persa ogni traccia. Lucia Borsellino chiese al capo della squadra mobile del tempo, Arnaldo La Barbera, che fine avesse fatto. Ne ricevette, ha detto, una "risposta trasecolata, quasi volessero dirmi che, se non era stata trovata, era perché non c'era, e non perché fosse stata sottratta".
Nel processo sono imputati i poliziotti Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Rispondono di calunnia aggravata dall'avere agevolato Cosa nostra. Avrebbero partecipato con La Barbera, che però è morto, all'operazione depistaggio a partire dalla creazione del falso pentito Vincenzo Scarantino.
Persone:
3 Commenti
Giuseppe 18
04/12/2018 09:14
Il depistaggio attuato da servitori dello stato come in questo caso che vede diversi elementi sotto processo. Questo ha portato ad un tale livello di potere la mafia. Basta guardare le centinaia di processi svolti o in essere
geometra
04/12/2018 12:02
la mafia senza lo stato non avrebbe mai avuto pressocchè alcun potere
Enzo57
04/12/2018 14:20
Si ha l'impressione che il principale autore, responsabile di tutto quanto, prima e dopo via d'Amelio, sia già nell'altro mondo. Si capisce chi è....
Peo
04/12/2018 10:26
Viene da sospettare che l'assassinio sia stato compiuto più dallo Stato che dalla mafia. Ma probabilmente in certi ambienti i due termini si fondono in un unico protagonista.
Duke
04/12/2018 11:34
Le sono riaffiorati ricordi ? Adesso ? Mah !