Palermo, il presidente dei medici di Palermo Amato: "Precariato genera violenza, grave perseverare"
"Bisognerebbe ricominciare a parlare di sanità come valore e come investimento di un Paese, non come uno spreco di risorse perchè chi aggredisce un medico, aggredisce tutta la collettività e l’intero Servizio sanitario pubblico. Perseverare nella sottostima dell’incidenza del precariato e dell’organico insufficiente nei fenomeni di aggressioni negli ospedali è gravissimo perchè sono tra i motivi scatenanti che condizionano la qualità e la certezza delle cure. La vita ospedaliera spesso non conosce riposo e le ore di lavoro durissimo rendono difficile non solo la relazione medico paziente, ma anche tra professionisti. Attriti e tensioni tra colleghi alimentate dalla stanchezza per i turni massacranti a cui medici e personale sono obbligati per la carenza di personale". Così Toti Amato, presidente dei medici della provincia di Palermo, in apertura di una giornata dedicata all’"Emergenza violenza nelle strutture sanitarie", che si è svolta a Villa Magnisi in collaborazione con il sindacato dei medici ospedalieri Cimo. Oltre all’assessore regionale della Salute Ruggero Razza e al presidente nazionale del Cimo (Confederazione italiana medici ospedalieri) Guido Quici, ha partecipato una folta platea di rappresentanti del mondo istituzionale, medico e sindacale.