«Chiediamo la grazia di aprire gli occhi e il cuore ai poveri, per ascoltare il loro grido e riconoscere le loro necessità». Lo dice il Papa in un tweet nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata Mondiale dei Poveri.
«Chiediamo la grazia di ascoltare il grido di chi vive in acque burrascose - aggiunge -. Il grido dei poveri: è il grido strozzato di bambini che non possono venire alla luce, di piccoli che patiscono la fame, di ragazzi abituati al fragore delle bombe anziché agli allegri schiamazzi dei giochi. È il grido di anziani scartati e lasciati soli». Lo ha detto il Papa nell’omelia aggiungendo: «È il grido di chi deve fuggire, lasciando la casa e la terra senza la certezza di un approdo».
Essere dalla parte dei poveri non è una scelta, una opzione, né «la moda di un pontificato»: per la Chiesa deve essere «un’esigenza». Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della messa per la Giornata Mondiale dei Poveri.
L’inizio della fede è «svuotarsi dell’orgogliosa convinzione di crederci a posto, capaci, autonomi, e riconoscerci bisognosi di salvezza. La fede cresce in questo clima, un clima a cui ci si adatta stando insieme a quanti non si pongono sul piedistallo, ma hanno bisogno e chiedono aiuto. Per questo vivere la fede a contatto con i bisognosi - ha sottolineato il pontefice - è importante per tutti noi. Non è un’opzione sociologica, non è la moda di un pontificato, è un’esigenza teologica. È riconoscersi mendicanti di salvezza, fratelli e sorelle di tutti, ma specialmente dei poveri, prediletti dal Signore».
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