Mare Jonio è salpata dal porto di Palermo per la seconda missione di monitoraggio e denuncia nelle acque internazionali tra le coste italiane e la Libia. La nave italiana della piattaforma Mediterranea, all’ancora da alcuni giorni nel porto siciliano per una sosta tecnica e di rifornimento, è in questi giorni l’unica nave in navigazione nel Mediterraneo centrale «con l’essenziale funzione di testimonianza e pronta a intervenire, qualora fosse necessario, in soccorso di imbarcazioni in difficoltà». «Una situazione, quella attuale, diretta conseguenza della campagna di criminalizzazione delle Ong e delle politiche di chiusura dei confini, in un tratto di mare considerato la frontiera più letale al mondo che nello scorso mese di settembre ha registrato il numero drammatico di una persona morta o dispersa su cinque, tra coloro che hanno tentato la traversata», si legge in una nota di Mediterranea. Alla missione iniziata oggi parteciperà anche Riccardo Gatti di Proactiva Open Arms e un team di soccorso in mare della Ong tedesca Sea-Watch partner del progetto.