Si è conclusa con un’assoluzione dall’accusa di intestazione fittizia di ben aggravata dal metodo mafioso la vicenda giudiziaria che ha visto imputata la famiglia Virga, che fa capo alla società Savise express, ditta di trasporti siciliana.
Ieri dopo undici ore di camera di consiglio la Terza sezione penale collegiale del tribunale di Catania ha accolto la tesi difensiva degli avvocati Antonio Terranova del foro di Palermo e Giuseppe Freni di Catania. Pietro Virga e i figli Giuseppe ed Eleonora sono stati assolti dall’accusa di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso per eludere le misure di prevenzione e per favorire le famiglie mafiose Santapaola- Ercolano di Catania e Pastoia di Belmonte Mezzagno.
L’amministratrice della Savise express, Eleonora Virga, dopo quattro anni di una lunghissima vicenda giudiziaria ha dichiarato: “Continuo ad avere fiducia nella magistratura che ha fatto luce sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto la nostra società, che non è legata ad ambienti mafiosi ma ha sempre operato nel rispetto della legalità”.
Alla Savice express sono legati 65 dipendenti e altre 150 persone che lavorano nell’indotto che per quattro sono stati con il fiato sospeso perché hanno rischiato di perdere il posto di lavoro.
La vicenda giudiziaria della famiglia Virga ha inizio con l’operazione Caronte che il 20 novembre del 2014 dei Ros di Cataniache ha portato all’arresto di 23 persone tra le quali Pietro Virga. Il collaboratore di giustizia Giacomo Greco, genero di Francesco Pastoia considerato il capomafia di Belmonte Mezzagno, dichiarò che la Savice express era una società riconducibile sia alla famiglia mafiosa dei Pastoia che di quella degli Ercolano di Catania.
Ieri la Terza sezione penale collegiale del tribunale di Catania ha condannato a due anni e sei mesi di reclusione Giacomo Greco accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
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