«Date una nuova bandiera per far tornare a navigare la nave Aquarius": è l’appello che da 67 città europee, tra cui l’italiana Palermo, migliaia di persone hanno rivolto ai governi del Vecchio Continente. Un’onda arancione di manifestanti vestiti con il colore dei giubbetti di salvataggio in mare, chiamati in piazza dalla ong Sos Mediterranée.
L’organizzazione non governativa, insieme a Medici senza frontiere, opera sull'imbarcazione impegnata fino a pochi giorni fa nel soccorso ai migranti al largo della Libia e ora costretta a rimanere bloccata a Marsiglia. L’Aquarius, rimasta per diverso tempo l’unica nave gestita da ong attiva nel Mediterraneo, è approdata giovedì scorso nello scalo nel sud della Francia, il suo porto d’origine, dopo l'ultima operazione che ha portato al salvataggio di 58 persone, trasferite a Malta per essere ridistribuite tra Francia, Germania, Spagna e Portogallo.
Ora la nave non potrà più muoversi dalla città francese, dopo che le autorità di Panama hanno deciso il 23 settembre di toglierle la bandiera. Proprio a Marsiglia, la sede di Sos Mediterranée è stata bersaglio di un blitz dell’estrema destra venerdì, quando una ventina di militanti del gruppo Generation Identitaire ha fatto irruzione negli uffici, costringendo il personale a uscire e esponendo uno striscione. La città ha risposto con una delle manifestazioni di piazza più partecipate tra quelle della giornata: diverse migliaia le persone scese in piazza nel Vieux Port con le magliette arancioni, a giudicare dalle immagini veicolate sui social network. Addirittura trentamila secondo gli organizzatori.
Ma centinaia di persone hanno partecipato a presidi anche a Parigi, Bruxelles, Madrid, Berlino, Palermo, dove è sceso in
piazza anche il sindaco Leoluca Orlando. Ovunque sono stati srotolati striscioni e cartelli con appelli per «salvare l'Aquarius». A Tolosa, i manifestanti hanno dispiegato al suolo una lunghissima lista di nomi: le migliaia di morti annegati nel
Mediterraneo. Ovunque, la stessa richiesta agli Stati europei: adottare le misure necessarie per far riprendere il mare all’imbarcazione, che secondo l’ong avrebbe salvato quasi 30 mila persone in 230 operazioni di soccorso. Lo stesso appello
contenuto in una petizione online pubblicata da Sos Mediterranée sul sito WeMove.Eu e che ha già superato le 200.000 adesioni.
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